Come faccio

Come realizzo un sito web

Prima di tutto chiedo al committente di offrirmi una birra.
E’ importante infatti conoscere bene la persona per capirne i gusti, le aspettative, gli scopi e soprattutto se ha le idee chiare.
A tale proposito gli vengono poste alcune domande investigative quali:
Sai cos’è un sito web?
A che ti serve?
Qual’è il tuo colore preferito?
Quali sono i tuoi interessi?
Quando sei nato/a?
Mi offri un’altra birra?

Ritratto elaborato con filtri Photoshop

Già dalle prime risposte si capiscono molte cose sulla personalità del committente, sul suo carattere, sulle sue psicosi, sul passato presente e futuro.
Stabilito il compenso già anticipato con 5 birre, gli si chiede di portare immediatamente tutto il materiale che serve per i contenuti del sito web.
E’ molto importante che venga consegnato tutto subito perché nel visionarlo incamero delle informazioni che poi verranno elaborate dalla parte creativa del mio cervello.
Infatti non penso minimamente a come farò il sito, ma lascio che l’ispirazione venga da sé quando ne ha voglia e generalmente questo succede nei momenti e luoghi in cui non ho la possibilità di prendere appunti (per es. in piscina mentre nuoto, durante un’immersione subacquea quando sono a 4 occhi con uno squalo, mentre un danzatore mi sta facendo volare a 2 mt da terra durante un festival di danza all’estero, nei momenti del bisogno fisiologico…).

Il lavoro prosegue con uno schema semplice abbozzato su dei foglietti di carta riciclata dove stabilisco la struttura del sito. Per quanto riguarda la parte grafica a volte mi diletto a fare schizzi su carta o schizzi su pc.
Può succedere che se l’ispirazione tarda a venire, la stimoli guardando qua e là nel web altri disegni, colori, animazioni tra le più moderne che ci siano. C’è infatti da considerare che un sito web segue la moda del momento.
Inizio quindi a realizzare la home page e nel giro di una giornata finisco il sito con dolori ai bulbi oculari e alla schiena. Ovviamente nei giorni a venire verrà poi ridefinito meglio.
Se al committente piace allora salda il conto con altre 12 birre, se non gli piace paga la penale con solo 11 birre…. ma in tempi di crisi anche la pecunia può essere richiesta…. 🙂